Vincenzo Pascuzzi - anno scolastico 2010-2011
Vincenzo Pascuzzi - 23-08-2011
Il latore della presente. "Il latore della presente è persona mia, da me medesimo ben conosciuta, fidata, ammodo, dabbene, istruita, rispettosa, religiosa, frequenta regolarmente messe e altre funzioni, ....". Mi è venuto da pensare proprio così, ad una immaginaria lettera di raccomandazione leggendo l'articolo della prof.ssa Daniela Notarbartolo sull'Invalsi. Però con un'inversione. Qui non è lo sponsor che parla bene e garantisce il raccomandato. Viceversa è il latore che vuole garantire il raccomandante, nel caso, l'Invalsi!

Perché la Notarbartolo e non il Sig. Invalsi?. Non risulta indicato perché, a difesa dell'Invalsi, debba intervenire la prof.ssa Notarbartolo e non già l'Invalsi stesso con il suo Presidente o altro qualificato rappresentante...
Vincenzo Pascuzzi - 06-08-2011
Il Miur è nudo (o è rimasto in mutande). Questo rapporto Ocse-Pisa, che ha cominciato ad apparire su siti esteri il 13 luglio (3) ma sui siti e giornali italiani solo un paio di settimane dopo, ha spiazzato completamente quella che è la politica (e la filosofia) del Miur da tre anni a questa parte. Infatti è dal 2008 che Gelmini propugna merito, severità, rigore, responsabilità; tutte espressioni per richiedere o minacciare maggiori bocciature come stimolo, unico e solitario, al miglioramento delle performance degli studenti. Gelmini cioè ha imboccato proprio la direzione opposta a quella indicata dall'Ocse-Pisa e ora si trova spiazzata, in fuori gioco.
Vincenzo Pascuzzi - 22-06-2011
E' vero ora si chiamano Esami di Stato e poi non si tratterebbe di abolirli del tutto. Ma di semplificarli moltissimo sì! Ridurli drasticamente, anche come onere economico, temporale ed emotivo, a circa 1/6 dell'attuale, al 15%. Uno scrutinio un po' più completo, approfondito e impegnativo forse con un paio di prove scritte decise a livello di istituto e da esaurire in 2, 3 giorni, con vantaggio e sollievo per tutti.

Vediamo perché. Esponiamo alcune motivazioni, pronti a confrontarci con chi la pensa diversamente. E sicuramente sono tanti.
Vincenzo Pascuzzi - 16-06-2011
Di sicuro senza volerlo e anche senza nemmeno immaginarlo, Mariastella Gelmini ha dato un contributo importante al raggiungimento del quorum.

L'affermazione non viene da una soffiata o da uno scoop ma si può ricavare osservando e collegando fra loro alcuni fatti noti e ragionando su di essi. A volte la verità, pur appena nascosta e latente, è proprio sotto i nostri occhi basta solo saper guardare, leggere e interpretare.

Due le situazioni da considerare: 1) la popolazione (elettori e non) coinvolta a vario titolo nel sistema scuola e 2) i messaggi indirizzati, dal Miur (cioè Gelmini) in tempi diversi, a questa popolazione.
Vincenzo Pascuzzi - 26-05-2011
In considerazione di indagini effettuate e delle scarse risorse economiche e di personale disponibili, l'Invalsi avrebbe eventualmente dovuto operare testando specifiche e selezionate problematiche e questioni complementari a quelle già indagate, sempre con modalità a campione, possibilmente rimanendo all'esterno della attività didattica e della valutazione/votazione, senza condizionare questa e senza angosciare, intimorire o insospettire alunni e docenti. Al contrario Invalsi, indirizzato dal Miur, ha attuato indagini a tappeto (2.200.000 alunni testati) in sovrapposizione e all'interno della didattica (potenzialmente distorcendola e impoverendola) ed ha anche espresso valutazioni che hanno integrato la valutazione tradizionale dei docenti. Insomma un intreccio pasticciato.
Vincenzo Pascuzzi - 18-04-2011
Esordisce perdonando, o assolvendo, B. per le sue ultime dichiarazioni sulla scuola e sugli insegnanti. Perché? Ma perché lo stesso B. è .... recidivo, in quanto: "un'affermazione del tutto identica era infatti presente in un suo discorso di qualche settimana fa"!
Stiamo parlando dello storico e opinionista Giovanni Belardelli e del suo articolo sugli insegnanti pubblicato dal Corriere della Sera di domenica 17 aprile...
Vincenzo Pascuzzi - 09-04-2011
"A fronte di questo insensato lassismo, che ha riempito le scuole italiane di professori asini": così scrive Sergio Luciano su ItaliaOggi del 7 aprile 2011.

La scuola ha problemi, l'Italia ha problemi, c'è - ancora - la crisi, il nostro premier pensa ai suoi guai con la giustizia e trascura tutto il resto e, in particolare, i problemi economici e occupazionali: questa è la situazione. Ma che un giornalista salti fuori ad affermare che i prof precari non sono selezionati e perciò "asini" (scrive proprio cosi, il tapino!), no, non lo accettiamo! Non è vero, non è serio, deforma la realtà, attribuisce - al solito! - le colpe alle vittime invece che ai veri responsabili: governo e ministri dell'istruzione e dell'economia!
Vincenzo Pascuzzi - 31-03-2011
Iscrivere i figli al liceo è diventata una moda, uno status symbol? Proprio così e a ragione. Famiglie, studenti e docenti hanno instaurato un circolo virtuoso: i migliori vanno alle scuole migliori e queste risultano migliori proprio perché attraggono i migliori, sia prof e che studenti! Il fatto che "i livelli dell'istruzione liceale sono vertiginosamente crollati" non modifica il giudizio in termini relativi. Per quanto svalutati, i licei risultano ancora più validi e attrattivi rispetto a tecnici e professionali. La fama o la nomea si auto realizzano, continuano il circolo virtuoso. Virtuoso? Sì, relativamente e per chi ne fa parte. Complessivamente (per tutta la scuola e per la nazione) il circolo risulta invece vizioso, negativo e svantaggioso.
Vincenzo Pascuzzi - 28-03-2011
Sono stato messo bonariamente in mora dall'ottimo preside catanese Giuseppe Moncada (da poco in pensione). La questione è relativa ad alcune domande rivolte, lo scorso dicembre, dallo stesso preside a me e ai docenti del Liceo classico "Adolfo Pansini" di Napoli e del Convitto Nazionale anch'esso di Napoli.
Vincenzo Pascuzzi - 24-03-2011
Valutare gli insegnanti, sostiene qualcuno, serve per migliorare gli insegnamenti. Ciò è di sicuro consequenziale e, a prima vista, sembra anche logico, utile e risolutivo. Ma solo a prima vista. Intanto non è né esaustivo né prioritario. Vediamo perché.

Quando c'è un qualsiasi problema, prima questo deve essere identificato, analizzato e studiato e poi se ne cerca la soluzione. Ugualmente quando c'è una malattia, viene prima la diagnosi, poi la terapia.

Ora è convinzione comune che la scuola italiana non funzioni in modo adeguato e soddisfacente...
Vincenzo Pascuzzi - 21-03-2011
La ministra Gelmini ha una fissazione per il merito. Anzi, la sua deve essere proprio un'ossessione, quasi la sua unica o principale ragione di vita ministeriale e politica! Gelmini sta tenacemente perseguendo ed intende arrivare ad una situazione in cui studenti, professori e scuole siano finalmente tutti classificati, abbiano cioè una posizione definita e precisa in una scala graduata, ciascuno un suo numeretto. Ciò ad ogni costo e purchessia. La necessità e l'utilità delle classifiche, la validità e la condivisione dei criteri per la loro compilazione sono aspetti secondari e, in fondo, inessenziali. Le classifiche, una volta compilate, si auto-giustificheranno e si auto-valideranno.
Vincenzo Pascuzzi - 11-03-2011
Imperterrita, e apparentemente convinta, la ministra procede con la terza annualità di riduzione delle risorse e di licenziamenti di personale docente e ata, precisando che "La scuola è in grado di reggere". C'è chi la contraddice ("ha le traveggole") e riassume l'entità dei tagli dall'a.s. 2009-2010 all'a.s. 2011-2012 e oltre. Chiunque comprende, e potrà constatare, che in queste condizioni la scuola non può che continuare a peggiorare.

Come se nulla fosse e per nulla turbato e sfiorato sia da questa grave situazione che dal clamoroso fallimento del tentativo, della stessa Gelmini, di sperimentare l'introduzione del merito in alcune città e province, Roger Abravanel ripropone la sua ricetta di meritocrazia applicata alla scuola.
Vincenzo Pascuzzi - 01-03-2011
Per rimediare "all'aberrante e desolante situazione della scuola italiana", Domenico Bonvegna ha una sua tesi singolare e originale. Questa: "per risolvere gran parte dei problemi della scuola, occorre che questa venga frequentata da studenti che hanno voglia di studiare, al contrario per chi non ne ha, (almeno il 50% di quelli che frequentano soprattutto le scuole superiori), sarebbe un bene per loro e per gli altri che abbandonino la scuola."
Alcune osservazioni sono opportune, se non doverose. Elenchiamo le principali...
Vincenzo Pascuzzi - 24-02-2011
Il ministro dell'istruzione austriaco Claudia Schmied (partito socialdemocratico) ha annunciato l'abolizione delle bocciature scolastiche nel suo Paese a partire dal 2012. Così l'Austria intende unirsi ai pochi paesi europei che già adesso non adottano il sistema della bocciatura: Islanda, Norvegia, Gran Bretagna (forse ce n'è anche qualche altro).

In attesa di dettagli e approfondimenti sul caso austriaco, può essere utile discutere - come già si sta facendo - l'ipotesi dell'abolizione delle bocciature anche in Italia. Intanto, a coloro che potrebbero equivocare, ridacchiare, nutrire illusioni, accampare pretesti o strumentalizzare, va chiarito che l'abolizione delle bocciature non significa affatto promozione sicura e senza studio oppure diploma certo e automatico per tutti cioè una sorta di "successo formativo" certificato, sicuro, gratuito e senza sforzi. Tutt'altro.
Vincenzo Pascuzzi - 09-02-2011
La questione del merito (mai peraltro definito), e della sua sperimentazione, è però squisitamente politica ed economica e non ci si può sottrarre a questi due aspetti.
L'aspetto economico consta di due parti prevalenti. La prima è che per scelta spacciata come necessità, governo, Mef e Miur stanno tagliando selvaggiamente risorse e personale alla scuola. Nella Ue la percentuale media del pil destinata all'istruzione è pari al 5,2%, in Italia (ante Gelmini) era al 4,6%, con i tagli arriverà forse al 3,9%. Nel 1990, in Italia, la stessa percentuale era al 5,5% e le cose andavano ancora un po' meglio. È questo un particolare che i valorosi mentori dei danni del '68 tranquillamente trascurano.
Vincenzo Pascuzzi - 05-02-2011
la scuola ha bisogno di un'anima. Ma perché quando c'è un problema o una difficoltà da affrontare o da risolvere nella scuola vengono chiamati in causa e tirati in ballo SUBITO i docenti e SOLO loro? Non c'è un ministro che dovrebbe operare? Non c'è un governo che dovrebbe provvedere? Non ci sono anche i presidi? Non dovrebbero loro - ministro, governo e presidi - indicare la direzione giusta e trasmettere per primi passione ed entusiasmo? Se no, che ci stanno a fare?
Vincenzo Pascuzzi - 31-01-2011
Chiunque, in vicinanza delle scuole e negli orari di ingresso o di uscita, può vederli. Sono i ragazzi delle elementari e delle medie carichi di bagagli: cartelle, zaini, borsoni, mini-trolley, cestini. Portano a scuola libri, quaderni, squadre e righe di plastica (che spuntano fuori), indumenti per educazione fisica, a volte anche colazioni esaustive. Può anche capitare che un ragazzino intorno ai 10 anni porti contemporaneamente tre colli: zaino sulle spalle, cartella o borsone con una mano e mini-trolley con l'altra. Sia insomma "caricato a ciuccio". L'andirivieni dei piccoli facchini è dovuto al fatto che la maggior parte delle scuole sono sprovviste di armadietti per gli alunni che pure sarebbero utilissimi se non necessari per custodire libri ed altro evitando trasferimenti casa-scuola-casa.
Vincenzo Pascuzzi - 20-01-2011
Parliamo del rapporto numerico medio alunni/docenti calcolato su scala nazionale.

È stato il cavallo (a dondolo?) di battaglia dell'attuale ministro e della sua parte politica (eletti ed elettori) nelle battaglie per le riforme, le razionalizzazioni, i tagli conseguenti (140.000 licenziati fra i quali qualcuno si è pure suicidato).

È stato uno slogan suggestivo, efficace, incombente, penetrante, pervasivo, verosimile ma falso.
Vincenzo Pascuzzi - 27-12-2010
Da "Il Forum per i postali" di MondoPoste (mondoposte.it) si può apprendere che la retribuzione mensile di un portalettere è circa 1.500-1.600 euro netti. Forse e se il progetto sperimentale Gelmini di premiazione del merito andrà in porto e poi a regime, i prof "particolarmente meritevoli" arriveranno a percepire quasi quanto un portalettere. Allegriaaa! Allegriaaa!!
Vincenzo Pascuzzi - 20-12-2010
Il 18 novembre, appena un mese fa, era stato proclamato "giorno storico" perché dopo "decenni di dibattiti", si suppone sterili e inconcludenti, partiva (senza dibattito) un "progetto concreto" consistente però in una vaga e imprecisata "sperimentazione", da fare in tempi stretti, con modalità affrettate e non note, con estensione limitatissima tanto da meritare più il termine "prova a perdere" che "sperimentazione". E ciò con esplicito riferimento a non si sa quali "migliori esperienze europee ed internazionali". Insomma, più che un progetto concreto una cosa farlocca, a fini propagandistici e fumogeni per nascondere e camuffare quello che Miur ha fatto o non ha fatto.
Vincenzo Pascuzzi - 13-12-2010
In pochi giorni la ministra Gelmini per ben due volte è inciampata e caduta malamente su questioni relative al "merito" da lei stessa sbandierato e proclamato ad alta voce.

La prima occasione è stata il duplice progetto di valorizzazione di docenti e scuole lanciato un mese fa. I docenti cominciano a respingerlo compatti e numerosi a Torino, a Pisa e a Napoli. Non si sa di Siracusa.

L'altra occasione è stata il suo goffo e maldestro tentativo di appropriarsi dei "successi" testimoniati dai risultati Ocse-Pisa 2009 dichiarandoli conseguenze delle sue riforme risparmiose e tagliose. Come se queste oltre a essere "epocali" fossero ad effetto "rapido" come .... l'aspirina effervescente 500 mg!
Vincenzo Pascuzzi - 07-12-2010
Ultimamente ha rinunciato ad andare alla Sapienza e al Convitto Nazionale di Roma e ha già dato forfait anticipato al convegno della Provincia di Bologna di venerdì 10 dicembre. Non visita mai, o quasi, le scuole. Teme contestazioni, proteste, forse non si reputa all'altezza di eventuali confronti dialettici estemporanei con docenti e studenti.

La sua riforma dell'università ha provocato il risveglio e la reazione degli studenti. Approvata dalla Camera, tra le proteste di piazza e sui tetti, è ora in lista d'attesa al Senato. Se il governo verrà sfiduciato o costretto alle dimissioni, la riforma salterà.

Perciò per poter vantare un qualche successo e recuperare immagine sta insistendo con il suo "monocratico" progetto per valorizzare il merito. L'annuncio è stato dato il 18 novembre scorso auto-proclamato "giorno storico"! Pochi giorni dopo, a fine novembre, ha anticipato una bozza del progetto in tre pagine. Questa bozza è solo un ballon d'essai? Un cauto sondaggio sulle reazioni di docenti, presidi, sindacati? La ministra cerca consensi tardivi? Non è dato sapere. Gelmini continua a credersi una pifferaia magica mentre soffia nel merito come in una assordante e stonata vuvuzela.
Vincenzo Pascuzzi - 03-12-2010
rappresentata da circa un 20% di dispersione scolastica e un altro quasi 20% di diplomati solo nominali. Questa ipotesi, che potrebbe contribuire a spiegare disagi, bullismo, anche disoccupazione, andrebbe approfondita e verificata e - se vera - contrastata.
È opportuno chiarire esplicitamente che, con quanto detto, non si intende affatto invocare né ulteriore rigore, né maggiore severità e nemmeno una presunta, fantomatica "terapia delle bocciature ". Si intende segnalare un possibile indice dell'inadeguatezza cronica della scuola, dell'inefficacia delle riforme e delle modalità di valutazione. Vedremo se il successore della Gelmini sarà in grado di porsi e affrontare questo problema.
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